Il sistema organizzativo delle professioni sanitarie, che sarà articolato su base dipartimentale, potrà essere modulabile in rapporto alla tipologia aziendale, alla dimensione aziendale, alla tipologia e alla dimensione e complessità dei servizi. Prevista anche l’istituzione della Consulta Regionale della Professioni Sanitarie.
12 MAG - Siglato stamane a Perugia da Regione Umbria e organizzazioni sindacali un protocollo di intesa con l’obiettivo di valorizzare le professioni sanitarie. La firma del documento arriva a conclusione di un percorso che parte dal riconoscimento della valenza strategica delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica, inquadrandole come risorsa per una nuova organizzazione dei processi di lavoro in ambito sanitario e individuando quale primaria area di intervento la valorizzazione dell’apporto delle professioni, incentivando ed estendendo il conferimento diretto di responsabilità per le distinte aree professionali attraverso l’istituzione di specifici servizi diretti da dirigenti provenienti dalle stesse aree.
La rappresentante della Regione Umbria ha voluto sottolineare l’importanza della firma del protocollo che rappresenta un atto di grande rilievo e riconosce alle professioni sanitarie un ruolo centrale nell’ambito del Servizio sanitario regionale, soprattutto in funzione dell’assistenza ai pazienti che potrà ulteriormente crescere nei suoi livelli di qualità ed appropriatezza. Al protocollo seguirà già entro il prossimo mese di settembre un atto di indirizzo della Giunta regionale a tutte le direzioni generali delle quattro aziende sanitarie per rendere concreta la nuova funzione delle professioni sanitarie nell’ambito della sanità regionale, anche in funzione della nuova organizzazione dipartimentale che è stata definita con l’atto sottoscritto oggi.
E’ stato inoltre sottolineato come alla definizione di questo protocollo d’intesa si è giunti grazie all’ iniziativa che hanno assunto verso la Giunta regionale prima di tutto le rappresentanze delle organizzazioni professionali, sostenute in ciò anche dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. La Giunta regionale, per parte sua, ha accolto e condiviso le proposte avanzate dai rappresentanti dei Collegi e delle Associazioni professionali sanitarie.
Tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie hanno per parte loro ringraziato la Giunta regionale per la grande collaborazione e per aver condiviso i contenuti dell’accordo, non esitando a definire “storica” la sua firma perché riconosce pienamente le competenze delle diverse professioni che operano nel settore sanitario, che ora potranno essere meglio integrate con le professioni mediche. Grazie a questo protocollo, hanno aggiunto, si potrà realizzare una più intensa collaborazione finalizzata essenzialmente a migliorare ulteriormente la sanità regionale per accrescere la qualità dei servizi per i cittadini e per la sostenibilità del sistema nel suo complesso. In questo tutte le organizzazioni professionali sanitarie intendono dare il loro positivo e fattivo contributo.
Per quanto riguarda i contenuti del protocollo esso, in attuazione della legge del 2000 e coerentemente con gli articoli 19 e 20 della legge regionale “11/2015”, riconosce il potenziale contributo delle professioni sanitarie al miglioramento dei percorsi e dei livelli di qualità dell’assistenza. A tal fine la Regione ha stabilito di procedere, anche attraverso l’elaborazione di specifiche linee di indirizzo finalizzate, a realizzare nelle aziende sanitarie modelli organizzativi omogenei.
Di conseguenza, attraverso il protocollo si intende costituire presso ciascuna Azienda sanitaria regionale i Servizi delle Professioni sanitarie con le funzioni di assicurare la qualità, l’efficienza e la gestione unitaria delle professioni sanitarie presenti nelle Aziende Sanitarie, nel rispetto delle funzioni individuate dai singoli profili professionali e dai codici deontologici e del personale di supporto alle professioni stesse; nonché di garantire da parte del personale infermieristico, ostetrico, tecnico-sanitario, della riabilitazione e della prevenzione la qualità, l’efficacia e l’efficienza tecnica ed operativa delle rispettive prestazioni professionali e delle attività del personale di supporto per offrire una risposta appropriata ai bisogni di salute del cittadino, in sintonia con le finalità dell’Azienda.
Il sistema organizzativo delle professioni sanitarie, che sarà articolato su base dipartimentale, può essere modulabile in rapporto alla tipologia aziendale, alla dimensione aziendale, alla tipologia e alla dimensione e complessità dei servizi. Il Protocollo prevede, sin da subito, l’istituzione della Consulta Regionale della Professioni Sanitarie quale organismo di supporto alla pianificazione delle attività delle professioni sanitarie con le funzioni e l’obiettivo di collaborare alla determinazione delle linee di indirizzo per l’omogeneità degli interventi dei servizi sul territorio regionale, monitorare l’efficacia e la qualità degli stessi al fine di tutelare le esigenze del cittadino e di integrare professionalmente gli interventi degli operatori.
L’atto è stato firmato dalla presidente della Regione Umbria e dai rappresentanti di: Associazione Nazionale Dietisti (Maria Pia Angellotti); Associazione Italiana Fisioterapisti (Daniela Gaburri); Collegio IP.AS.VI Provincia di Perugia (Palmiro Riganelli); Collegio IP.AS.VI Provincia di Terni (Serenella Bertini); Collegio Provinciale Ostetriche Perugia (Luciana Bassini); Collegio Provinciale Ostetriche Terni(Maria Antonietta Bianco); Collegio Interprovinciale Perugia –Terni Tecnici di Radiologia(Massimo Angelini); Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico (Giuliano Bettelli); Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d’Italia – Tecnici della Prevenzione (Marco Gasperi); Federazione Logopedisti Italiani Umbria (Claudia Tomassi), e dai rappresentanti della Funzione Pubblica di CGIL (Vanda Scarpelli); CISL (Michele Belladonna)e UIL(Marco Cotone).